Come trovare lavoro : esiste la soluzione?

Interessantissimo articolo su come trovare lavoro.

Se stai cercando una soluzione al come trovare lavoro l’hai trovata in quest’articolo

Oggi Il lavoro è un dilemma di moltissimi, che in italia si conosce fin troppo bene, basta aprire qualche giornale, accendere la TV o ascoltare la radio per sentire notizie di disoccupazione in aumento. Ma questo problema cosi grave ha un colpevole? Forse si forse no possiamo dire NI. Abbiamo i colpevoli tranquillo, ma se stai pensando allo stato italiano, posso dirti che non è lui, ” come no” ti ho letto nel pensiero vero? A questa tua convinzione posso risponderti con un articolo che ti spiega in maniera dettagliata che la vera cola è……. Scoprilo leggendo quest’articolo e lascia pure il tuo commento.

 

Il precariato è un dramma, ma il vero problema è la mentalità italiana

Il problema maggiore che l’Italia si trova ad affrontare è sicuramente di tipo culturale. Come mi sento spesso dire all’estero, la nostra mentalità è arretrata e incapace di adeguarsi ai veloci cambiamenti avvenuti negli ultimi anni.E’ finita un’epoca, soprattutto l’epoca del diritto a tutto e del tutto dovuto. Essere “imprenditori di se stessi”, quotidianamente e nello stile di vita è, oramai, l’assunto di base. Da noi manca la cultura del rischio. Lo ha ben descritto il Professor Alesina spiegando le differenze, nell’educazione alla vita e nella concezione del rischio, tra americani e italiani. E qualche tempo fa ne ha fatto un libro, intitolato Un mondo di differenze Combattere la povertà negli Stati Uniti e in Europa. Abbiamo troppi dipendenti che non accettano la meritocrazia e l’idea di doversi conquistare quotidianamente i crediti necessari per mantenere il proprio lavoro e per poter aspirare a ruoli di maggior prestigio. Studiare, imparare, evolversi, aggiornarsi etc. Dall’altro, abbiamo troppi imprenditori che sono, purtroppo, i primi dipendenti della loro azienda. Niente di più. Dipendenti o imprenditori è lo stesso: sono italiani e ragionano da italiani.

Vi è la completa incapacità di vivere nell’incertezza. Incapacità di affrontare la vita con progettualità al fine di costruire il proprio futuro con un percorso personale lontano da stereotipi, diritti acquisiti e continue richieste di sussistenza allo Stato. Questa incapacità non ci rende propositivi e competitivi. Si deve investire su se stessi in primis, sul proprio lavoro, sulla propria professionalità e sulla propria azienda. E deve essere chiaro che investire significa rischio, significa incertezza, significa sacrificio per ottenere risultati.
Per meglio capire proviamo a vedere cosa avviene nel mercato del lavoro (visto che la riforma del lavoro dovrebbe essere imminente) in altri paesi europei.

 

come trovare lavoro
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In Austria (paese europeo molto vicino a noi e che adotta l’euro come moneta) il contratto di lavoro potrebbe essere anche verbale. Ma, soprattutto, si può licenziare chiunque senza giusta causa. Un preavviso di quattro settimane: questo è l’unico obbligo. Eppure, al contrario di quanto potrebbe accadere in Italia, non vi è nessun dramma per questo “precariato” diffuso e normale. Anzi, i dati OCSE ci dicono che è il paese che ha meno ore di sciopero. Di più, la forza lavoro austriaca è tra le più produttive e le più qualificate. Ho conosciute aziende italiane che sono emigrate perchè in Austria hanno potuto trovare personale più qualificato rispetto al nostro paese. D’altronde in Italia sono 40.000 i lavoratori qualificati che si cercano, ma non si trovano.

 

 

ecco fin qui puoi gia ben capire sul come trovare lavoro, investi su di te, ma continua a leggere….

 

In Inghilterra, Irlanda, Spagna, Portogallo gli stipendi e i salari sono stati ridotti. Si sono licenziati dipendenti pubblici. Si lavora di più e si guadagna di meno. In Gran Bretagna sono circa 700.000 i licenziamenti nel settore pubblico, ma con le politiche favorevoli sono circa 3 milioni i posti creati nel privato. L’Inghilterra, oggi, è la locomotiva d’Europa per la maggior crescita registrata: 3% di Pil. La spending rewiev di quasi 200 miliardi e la riduzione delle tasse fino al 20% ha creato posti di lavoro nel settore privato dimezzando la disoccupazione in un anno e mezzo. Certo non alle stesse condizioni del 2007. Ma neppure negli stessi Usa non è stato il quantitative easing a creare lavoro, bensì la realizzazione di condizioni competitive (in alcuni casi dimezzando i salari).

Nella stessa Germania la riforma del lavoro nel lontano 2003 ha prodotto milioni di tedeschi a reddito basso e a tempo determinato. I socialdemocratici hanno voluto, per stare nella coalizione, portare i salari minimi a 8,5 euro all’ora. Le analisi di alcuni economisti tedeschi hanno stabilito che l’aumento dei salari provocherà nei prossimi anni un milione di disoccupati.

Il paese culturalmente più vicino a noi è la Francia. Non a caso è uno dei paesi più in difficoltà. Non riesce ad uscire da una crisi di lavoro e di produttività preoccupante.

In pratica il mondo è pieno di precari, ma da noi è un dramma.
Se poi, ci rivolgiamo ai fondamentali dell’economia è palese (lo spiegava  in un convegno il professor Pelanda) che per essere competitivi si deve ridurre il lavoro e la presenza pubblica (lavoro improduttivo) ed investire in modo strategico nel lavoro produttivo e competitivo (turismo, arte, lusso, eccellenza). E’ un controsenso pensare di avere nello stato più efficienza, meno sprechi, più produttività e meno burocrazia senza voler ridurre i dipendenti pubblici (molti studi hanno quantificato in 1 milione le persone da trasferire nel privato-produttivo).

sei ancora convinto che lo stato ha colpa sul come trovare lavoro?

Assumere 30.000 insegnanti è l’esempio della direzione sbagliata. Dagli anni 80 le nascite si sono ridotte rispetto al passato e le classi sono diminuite, ma noi assumiamo come se fosse un diritto fare l’insegnante anche in mancanza di un “mercato” in grado di assorbire nuova forza lavoro. Non esiste un altro settore pubblico che abbia 1 milione di dipendenti come la scuola. E con pessimi risultati.

Esistono lavori che, per quanto sostenuti da lunghissimi anni di studio, non hanno più mercato e qualcuno a queste persone dovrebbe dirlo, non garantirgli un inutile posto fisso. Non sta scritto da nessuna parte che si debba fare lo stesso lavoro (e te lo debbano garantire) per tutta la vita.

Potremmo dilungarci all’infinito, ma il risultato sarebbe sempre lo stesso: il sistema Italia è fallimentare perché la mentalità è fortemente deficitaria rispetto a quanto necessario. Il cambiamento vero ci sarà quando si smetterà di chiedere aiuto allo stato e si comprenderà che lo stato deve indietreggiare e liberare “l’imprenditore di se stesso”; perché l’economia è diretta conseguenza della mentalità di un popolo.

Nicola Argeo Mastropietro
Consulente Finanziario Indipendente

fonte dell’articolo 

Forse un po duro come articolo ma è la pura realtà dei fatti oggi in Italia, quindi alla domanda come trovare lavoro ?

Il lavoro si crea non ti viene dato perché ne hai diritto, il lavoro è indispensabile per tutti ma come si fa se non esiste? Lo si crea con nuove idee imprenditoriali ed un cambio di mentalità, su questo possiamo darti una mano clicca qui e collabora con noi, come ha detto qualcuno il posto fisso non esiste più, ma esiste una mentalità fissa quella che abbiamo diritto a tutto, scordatelo….

Alla prossima

Leonello Calà

 

 

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